IL PAESAGGIO DI GUERRA TRA LE STRUTTURE DI DIFESA DEL NORD ADRIATICO

Data: 26 settembre 2022

Il forte militare italiano di Col Roncone faceva parte della linea difensiva del “Medio Tagliamento", che si estendeva lungo l’omonimo fiume per fermare una possibile invasione austro-ungarica. Fu costruito tra il 1909 e il 1912 per la difesa dei ponti sul fiume Tagliamento e, al suo interno, era suddiviso in cucina, sala da pranzo, camera da letto e depositi di munizioni.

Il forte militare italiano di Col Roncone faceva parte della linea difensiva del “Medio Tagliamento", che si estendeva lungo l’omonimo fiume per fermare una possibile invasione austro-ungarica. Fu costruito tra il 1909 e il 1912 per la difesa dei ponti sul fiume Tagliamento, e, al suo interno, era suddiviso in cucina, sala da pranzo, camera da letto e depositi di munizioni.

 

Nel cuore della parte collinare friulana furono progettati tre forti (Col Roncone, Fagagna e Santa Margherita), a complemento delle altre postazioni militari della zona. Oggi possiamo visitare solo il forte di Col Roncone, mentre i forti di Fagagna e Santi Margherita sono inaccessibili: il primo perché non ha un sentiero che aggiri il fossato, mentre il secondo si trova tutt’ora in una zona militare.

La Rocca di Col Roncone è considerata uno degli edifici meglio conservati della Prima guerra mondiale in Friuli-Venezia Giulia. È possibile esplorare il piano terra nella sua interezza, mentre il piano superiore è inaccessibile a causa delle scale crollate. Al suo interno furono installati quattro cannoni d’acciaio con un diametro di 149 mm che, con sei più piccoli (calibro 75), coprivano tutti e quattro i lati. Durante la ristrutturazione furono installate delle cupole in vetroresina nei luoghi dove fino al 1915 si trovavano i cannoni.

Il declino del forte di Col Roncone - come la maggior parte dei forti del Friuli Venezia Giulia - iniziò poco prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, quando la necessità di potenziare l’artiglieria al fronte richiese l’allontanamento di cannoni e ferro utilizzabile dai forti. Il forte non è quindi mai servito al suo scopo originale. Visse il suo “battesimo del fuoco” nel 1913, ma solo per esigenze legate alle esercitazioni militari.

La fortezza è stata riaperta al pubblico il 18 maggio 2018 e oggi è uno spazio culturale, artistico e un punto di partenza per diverse escursioni.

 

INFORMAZIONI UTILI

Livello di difficoltà: sentiero facile

Durata del percorso: 1 ora circa

Equipaggiamento: scarponcini da trekking con suola profilata, pantaloni lunghi


Lo sapete?

 

  1. Il sentiero tematico “Sentiero della Pace/Walk of Peace” attraversa il Friuli-Venezia Giulia e collega sottilmente il patrimonio del Fronte dell’Isonzo su entrambi i lati del confine, costruendo in maniera graduale un’area turistica unitaria. Il percorso tematico con musei, caverne e trincee autentiche è dedicato a tutti coloro che hanno sofferto la Prima guerra mondiale e ci ricorda il perché le guerre non debbano più accadere. Ma, soprattutto, promuove il valore della pace e le opportunità di sviluppo congiunto, per la cooperazione e la riconciliazione tra le nazioni un tempo in guerra.
  2. Nonostante l’influenza secolare delle nazioni più grandi e del fascismo italiano che organizzò l’italianizzazione pianificata delle popolazioni indigene, le culture friulana e slovena e la minoranza tedesco-austriaca riuscirono a preservare le proprie lingue nella regione del Friuli-Venezia Giulia.
  3. Nella zona della rocca di Col Roncone sono stati costruiti nei secoli dei sistemi di difesa in varie condizioni e sono state realizzate anche soluzioni molto originali e funzionali. In quest’area si combatterono battaglie tra grandi imperi, comunità minori, signorie locali, città libere e regimi politici e, quindi, quest’area divenne uno dei nodi più sensibili e strategici dove l’architettura militare difensiva fu costretta a utilizzare tutti i sistemi di guerra inventati dall’uomo: dal tiro con l’arco e le grandi unità di artiglieria durante la Prima guerra mondiale alle armi atomiche durante la Guerra fredda.
  4. Il Fronte dell’Isonzo (1915-1917) si svolse anche nell’area del Friuli-Venezia Giulia, considerata teatro di uno dei conflitti più grandi e cruenti nell’area montana dell’intera storia dell’umanità. In 888 giorni caddero in un’area di 93 km ben 1,5 milioni di soldati e 73 mila cavalli. La Prima guerra mondiale fu un enorme crocevia di nazioni e, durante il fronte dell’Isonzo, combatterono più di venti nazioni, con quattro diverse religioni e diciotto lingue. 

 

Questo articolo è stato prodotto nell'ambito del progetto Interreg Italia - Slovenia, MerlinCV. L'obiettivo del progetto è aumentare l'attrattività turistica e la visibilità della regione transfrontaliera attraverso la creazione di prodotti turistici innovativi e sostenibili. In primo piano c'è l'inclusione di elementi del patrimonio culturale nell'offerta turistica, così come l'introduzione di contenuti sostenibili in tutti gli ambiti. L'offerta turistica così creata sarà disponibile per l'industria del turismo, le comunità locali e tutti i visitatori interessati.